PICarte, una nuova critica d’arte
La critica d’arte ha da sempre accompagnato la legittimazione di artisti o di un movimento. Ma che fine ha fatto la critica d’arte oggi?
Per rispondere alla necessità e al desiderio di sostenere la creazione contemporanea, offriamo un diverso modo di fare critica d’arte. L’intenzione di PICarte (Percorsi Italiani di Critica d’arte) è trattare realtà dello scenario artistico contemporaneo e non solo. Ci piace l’idea di una sonorità che ricordi il verbo inglese to pick, a metà tra scegliere e prendere, che seguito dalla parola arte sottolinea la nostra intenzione.
Visiteremo esposizioni di artisti emergenti, affermati o annoiati e scriveremo di loro per farvi appassionare o anche solo incuriosire. Tratteremo di realtà note dello scenario contemporaneo fornendovi chiavi di lettura sempre diverse, così come vi aggiorneremo su luoghi poco noti, ma che nascondono tesori inaspettati. Intervisteremo giovani protagonisti degli artist run spaces per rendere ancora più interessanti quelle realtà cittadine di cui talvolta, un po’ ingiustificatamente, lamentiamo la scarsezza dell’offerta culturale, oltre che raccontarvi cosa succede a livello nazionale e internazionale. PICarte è infatti un collettivo di critica d’arte indipendente che seppur abbia la sua sede in Italia, è gemellato con altri collettivi indipendenti sparsi nel mondo, dalla Francia a Taiwan passando per la Germania e la Repubblica di Cuba. Siamo critici e critiche di tutte le nazionalità riunite sotto il grande ombrello di YACI – International Young Art Criticism, organizzazione sorta nel 2015, ma anche rivista online gratuita che raccoglie i testi degli autori e delle autrici di ciascun collettivo che ne fa parte. La volontà è fornire testi scritti da voci differenti e che siano destinati al maggior numero di persone possibile. Per perseguire e rendere concreta questa volontà di essere accessibili su larga scala, tutte le pubblicazioni saranno disponibili in lingua originale e in inglese. YACI è una raccolta di scoperte artistiche, intellettuali e sensoriali provenienti da tutto il mondo, condivise da scrittori e scrittrici impegnati in una critica libera, al servizio degli artisti e rivolta al grande pubblico.
Per i più scettici nei confronti dell’arte contemporanea, questo non toglie che talvolta possiate imbattervi in pezzi che trattano un’arte invece già storicizzata, vitalizzata però da uno sguardo sempre più distaccato dal tempo che l’ha prodotta, portando come conseguenza suggestioni varie e ampie.
Il nostro approccio è diretto e dalla lettura dei pezzi potrete riconoscere i nostri stili di scrittura ben differenti tra loro; abbiamo infatti deciso di abbattere l’utilizzo delle frasi impersonali, responsabili di imporre una distanza tra testo e pubblico. Ancor più, scegliamo di eliminarle poiché è impossibile conferire oggettività a ciò che è naturalmente soggettivo: nello scrivere, la nostra visione da storici e storiche dell’arte con un determinato vissuto alle spalle, non può essere la medesima di altri, così come non può essere la stessa di un finanziere o di un commerciante. E allora perché dovremmo avvalerci dell’impersonale nel raccontare l’arte?
L’intento è svelarvi la bellezza talvolta tacita e celata delle opere d’arte, sprigionare la bellezza del comprendere che un artista ha impiegato mesi, anni di ricerche per arrivare ad un determinato grado di conoscenza che esprime attraverso la sua arte, ma anche dello sforzo e della fatica provato nello scavare dentro di sé e nel tirare fuori.
Riteniamo che attraverso l’arte sia possibile disegnare percorsi e calcare linee che spazino, perché no, anche da una disciplina all’altra, sotto la stessa voglia di scoprire e creare. Provate anche solo per un istante ad allontanarvi dall’idea che l’arte risponda esclusivamente a un bisogno edonistico, e abbracciate invece il fatto che l’arte sia questo e molte altre cose insieme. In questo modo si vede come ogni opera d’arte sia frutto del tempo storico che l’ha prodotta, che può aver influenzato o essere stata influenzata da scrittori e scrittrici allora in voga, dalla politica del momento e da tanto altro, il che rende possibile ampliare i discorsi tracciabili ad un infinito ventaglio di possibilità.
Vediamo l’arte come un mezzo tramite il quale poter comunicare modalità differenti di scoprire mondi e realtà. Tutto questo con la passione che respiriamo e vogliamo trasmettervi.
Flaminia Petrassi